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Non ho mai capito la logica che presiede alla pletora di articoli e dichiarazioni che hanno riempito i media e il web di discorsi accomodanti verso l'Islam e, di conseguenza, verso il suo irrompere sempre più cospicuo dentro i confini europei. Un atteggiamento senza senso, senza conoscenza e senza cultura nè storica nè sociale. Un continente che naviga ( navigava meglio) verso la laicità e la liberazione femminile che improvvisamente impazzisce e, per bocca dei suoi intellettuali più affermati, si consegna alla sua morte definitiva, ad un medioevo crudele e imbarazzante. 
La componente femminile degli occidentali ha le maggiori responsabilità, un giorno non sarà sufficiente dichiarare - Avevo valutato male!- Coperte dal burqa o nascoste dal velo le parole arriveranno già spente. Il Vaticano infine, dimostrando una pochezza spirituale e culturale infima, si è allineato con questa tendenza al ribasso continuo. Dobbiamo meravigliarcene? 
La Chiesa cattolica entra da sempre a gamba tesa nelle questioni civili italiane, anche quando l'Italia era solo "un'espressione geografica" (Metternich). Posto che adesso sia qualcosa di diverso e che non si veda l'enorme passo indietro fatto negli ultimi 20 anni sulla strada dell'unificazione seria e della civiltà condivisa, le recentissime uscite dei pezzi grossi vaticani non devono sorprendere. Un altro fallaccio ma stavolta da espulsione! Bergoglio dovrebbe innanzitutto cambiare postura e camminare ritto, dovrebbe pensare da buon pastore alle sue pecore e ai fedeli cristiani che soffrono e vengono massacrati in varie parti del mondo. 
Potrebbe riflettere in modo meno supino ai rapporti con l'Islam e pretendere rispetto vero e non peloso per un'eventuale salvaguardia quando la mezzaluna sventolerà sulla penisola. Bergoglio è un populista da due lire, gli piace fare il piacione, essere ossequiato dai suoi avversari, adulato da chi fino a un momento prima ne diceva peste e corna; forse vuole vedere sparire dai blogroll di molti siti la frase " Io aborrisco il Papa!" Quale prezzo è disposto, Santità, a pagare e a far pagare alla fede che lei professa? Quale futuro sta contribuendo a costruire per la civiltà occidentale? Cosa vuole fare di Roma, non le basta lo scempio cui è già sottoposta? Personalmente ho già dato e ne scrivo, spero che siano molti gli uomini che sappiano vedere il diavolo dietro i suoi scarponi da viandante distratto. Amen.

Commenti

  1. La cosa che salta agli occhi, o almeno ai miei, è che la tolleranza e l'inclusione, quando sono a senso unico (noi che tolleriamo loro, ma non viceversa) non porta a niente di buono. I bambini italiani nascono sempre meno. Le scuole italiane sono invase da 'loro'. Non è questione di razzismo, ma è matematica. Ognuno cerca di salvare la propria identità, tranne (forse) noi stessi.

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  2. Mi lascia esterefatto constatare la cecità generale del mondo che mi circonda, anche in questo ambiente virtuale. Detto in altro modo: perchè salta agli occhi a noi due e non ad altri? Ciao Surfinia.

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Se non si ha anima, se non si vuole vedere al di là dei propri confini regionali, se si preferisce sempre e comunque affidare il proprio destino intellettuale ad ideologie che parlano un dialetto che rinuncia a diventare lingua, in questo caso non tanto baracconi evidenti come Benigni o Sanremo diventano stucchevoli ma noi come insieme che fingiamo un abbraccio che diventerà mortale, e ci lascerà soli chi al di qua chi al di là di uno stretto.
Da molti anni a cicli, penso di aver compiuto una lunga traversata: i miei pensieri spettinati e costretti poi ad un educandato severo. Un supplizio! Scrivere è una liberazione, la mia: mi inchioda su un pensiero, mi addensa , finalmente, per un lungo e interminabile attimo è lei la mia padrona assoluta ed io il suo amante totale! Scrivere diventa la mia vita perenne, il senso definitivo che mi assolve dal peccato di fornicare coi giudizi altrui. E’ una mistificazione, ovviamente, un gioco degli specchi; nessuna traversata riesce ad allontanarmi dalla sensazione di colorati dejavù, il web è stracolmo di essi… così dopo aver scritto penso sempre che a queste righe non ne potranno seguire altre, che queste righe siano totali e intoccabili, sintesi perfetta della fine e del nuovo inizio: una clessidra e noi polvere là dentro.
Io NON amo la cultura occidentale che mi ha generato con i paraocchi e so bene quanti roghi si sono accesi nel vecchio continente dal medioevo in poi: io non voglio ritornare a quella stagione dell’umanità, voglio leggere tutto e di tutto, voglio continuare ad ascoltare la musica del vecchio e del nuovo continente, voglio ammirare senza vergogna i maestri del rinascimento italiano, commuovermi davanti ad un Tiziano o un Raffaello o un Caravaggio o davanti ad un cupola del Bernini.