Ho subito un lutto gravissimo e profondo ma chi mi ha lasciato possedeva con naturalezza la misura e la simpatia, nel senso greco della parola, del comunicare e scriverne. Io appartengo ad una generazione più nevrotica e conflittuale che ha mantenuto il fuoco e i suoi effetti devastanti senza avere in cantina buona legna da ardere.
Se non si ha anima, se non si vuole vedere al di là dei propri confini regionali, se si preferisce sempre e comunque affidare il proprio destino intellettuale ad ideologie che parlano un dialetto che rinuncia a diventare lingua, in questo caso non tanto baracconi evidenti come Benigni o Sanremo diventano stucchevoli ma noi come insieme che fingiamo un abbraccio che diventerà mortale, e ci lascerà soli chi al di qua chi al di là di uno stretto.

Mi dispiace per la tua perdita. I lutti mi colpiscono sempre, anche se non sono una che non ama le manifestazioni esteriori. Ti ridimensionano sempre. Ti fanno riflettere sulla caducità della vita, su come tutto possa finire e come rimandare a domani non conviene mai. Ho una cerchia molto ristretta di conoscenze e parentele a cui tengo davvero. Questo mi ha protetta da molti dispiaceri. Non voglio pensare a cosa sarebbe di me qualora perdessi qualcuno a me caro e molto vicino. Surfinia
RispondiEliminaSulla seconda frase c'è un 'non' di troppo
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